Italia, mafia e … terrorismo internazionale

al-shabaab-twitter_2Una notizia battuta dalle cronache locali campane è passata assolutamente in second’ordine nelle cronache nazionali, occupate in altre facezie politiche, compresa la vergogna nazionale delle dimissioni del sindaco della Capitale. I nostri militanti della zona di Salerno ci hanno invece prontamente informato di quanto accaduto negli scorsi giorni, fatto di una gravità estrema, se si pensa all’importanza geopolitica che sta rivestendo il fenomeno ISIS in tutto il Medio Oriente e nel continente Africano. Ecco come è comparsa questa incredibile notizia nei quotidiani locali (fonte): “Salerno. Due camion appartenuti all’Esercito italiano, ancora perfettamente funzionanti e non affatto in disuso. Sono questi i mezzi militari sequestrati e bloccati al porto di Salerno dall’Agenzia per la dogana. E finiti al centro di un vero e proprio “giallo” internazionale, tanto da giustificare l’intervento della Commissione parlamentare ecomafie. E non si esclude che la vicenda possa finire sotto la lente d’ingrandimento pure della Commissione parlamentare antimafia. Perchè c’è il più che giustificato sospetto che gli autocarri fossero destinati in Somalia, al gruppo islamista Al Shabaab, che li avrebbe utilizzati per compire attentati sanguinari, com’è sua consuetudine, oppure altre azioni terroristiche. A concentrare l’attenzione degli investigatori sul porto salernitano, sono stati alcuni traffici con la Libia di pezzi di motore e di altro materiale ferroso, che hanno insospettito gli inquirenti. Da qui, attraverso ulteriori verifiche, la scoperta dei camion in partenza per l’Africa, che erano catalogati come rottami ma che, invece, erano perfettamente utilizzabili e pronti all’uso. In pratica non avevano subito le trasformazioni per diventare “rifiuti” o carcasse, ma avevano mantenuto tutte le funzionalità, a cominciare dai vetri oscurati fino all’ equipaggiamento degli interni. Particolari quest’ultimi che sono apparsi alquanto strani ai controllori, che hanno voluto vederci chiaro e, quindi, stoppato la spedizione. A questo punto, dunque, l’inchiesta s’allarga a macchia d’olio e non è escluso che ci possano essere molto presto delle sorprese. L’attività investigativa, infatti, si è concentrata sulle possibili ramificazioni di questo business, che potrebbe coinvolgere le organizzazioni criminali italiane, che fiutando l’affare si sarebbero buttate a capofitto su questo nuovo commercio, che sembra essere abbastanza redditizio. I pezzi meccanici, che in teoria dovrebbero essere degli scarti o, meglio ancora, dei rifiuti, una volta giunti a destinazione verrebbero invece riciclati e destinati ad altre attività, sicuramente non lecite. A rivelare alcuni passaggi dell’inchiesta in corso, in base alle risultanze ottenute in seguito all’audizione, che si è tenuta martedì scorso a Napoli, è il presidente della Commissione parlamentare ecomafie, Alessandro Bratti. «Abbiamo avanzato richiesta – evidenzia il parlamentare del Pd – affinché ci venga fornita la lista delle aziende che svolgono questa attività», Inoltre Bratti rimarca come sia stata pure inoltrata una formale istanza all’Esercito per «avere indicazioni precise e sapere in che modo avvengano le operazioni di dismissione dei mezzi militari. E comprendere anche attraverso quale modalità siano posti in vendita».

Questi dettagli, se confermati dalla giustizia italiana (cosa di cui dubitiamo altamente) sono la riprova della totale mancanza di controllo statale sul territorio nazionale, specie in alcune parti del Meridione, ormai considerate dal punto di vista amministrativo e legale vere e proprie “terre di nessuno”. Ci aspettiamo di conoscere la risposta dell’Esercito visto che come riportato è stato già opportunamente interpellato.

E da fonti giornalistiche si apprende anche che strani container diretti verso l’Africa fossero già stati notati dai funzionari doganali (fonte): “L’ufficio delle dogane di Salerno ha riferito alla commissione ecomafie i risultati di alcune indagini concluse in epoca recente che hanno portato al sequestro di rifiuti speciali diretti verso paesi extraeuropei. Le principali aree geografiche di destinazione dei rifiuti – classificati come veicoli, motori e loro parti – sono l’Africa e il Medio oriente, rotta finale di molti traffici in partenza dai porti italiani. Nel corso del 2014 – hanno spiegato i funzionari delle dogane – le destinazioni più frequenti dei rifiuti in relazione ad operazioni di esportazione si sono rivelate l’Egitto e il Marocco”. Per quanto riguarda il porto di Napoli, l’agenzia delle dogane ha segnalato l’invio di rifiuti in paesi africani, molto spesso mascherati da spedizioni di masserizie. La capitaneria di porto di Napoli ha illustrato i risultati dell’attività di monitoraggio dell’invio dei rifiuti urbani prodotti nell’area di Napoli verso gli impianti esteri comunitari, avvenuti tra il 2012 e il 2014. Non sono stati evidenziati illeciti o particolari criticità rispetto a questi trasporti, che attualmente sono sospesi.”

Queste allucinanti notizia ci danno conferma che la nostra Nazione è ormai privà di sovranitò nazionale, compresa quella amministrativa e territoriale. Un paese in mano alle mafie e alla massonerie, che non riesce nemmeno ad evitare strani e loschi traffici destinati al terrorismo internazionale, e non ha evidentemente sotto controllo nemmeno tutti gli apparati del proprio Esercito, che già devono rispondere agli ordini dell’Occupante Atlantico e che permettono quanto scoperto a Salerno.

Tribuno della Plebe

 

4 pensieri su “Italia, mafia e … terrorismo internazionale

  1. La siituazione è ormai fuori controllo e non ci possiamo meravigliare se questo paese ancora chiamato Italia sia divenuta terra di nessuno e quindi di tutti.

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