L’infatuazione destra per Donald Trump

trumphitlerDa molti mesi ormai, si registra per il candidato repubblicano alle presidenziali Usa Donald Trump, un certo interesse da parte di molti nazionalisti e delle destre, e ciò accade anche in Italia. Persone spesso miopi e politicamente superficiali, che già sono cadute nel bluff Salvini e Lega “riabilitata e non più secessionista”. Perfino l’intellettuale russo (e putiniano) Alexander Dugin recentemente in un video ha definito il multimilionario americano come un “eroe” e una speranza. (link al video). Evidentemente anche i russi hanno scelto il proprio “cavallo di battaglia”. Ognuno in politica ha le proprie preferenze, si sa, ma inviteremmo a maggiori analisi e attenzione prima di lanciarsi in questo tifo smodato e puramente emozionale. 

Andiamo con ordine e analizziamo nei dettagli la situazione, soprattutto dal punto di vista Geopolitico.

Trump è un repubblicano, un multimilionario americano fortemente fiero della storia del suo paese e soprattutto della sua politica estera. Non a caso critica Obama e i democratici per il loro, a suo dire, basso interventismo. Ne deduciamo che da una sua vittoria ne uscirebbero degli Stati Uniti molto più decisi in politica estera e con smanie, come se non fossero già sufficienti, sempre più imperialiste e colonizzatrici nei confronti dell’Europa e altre aree.

E non sono certo considerazioni campate in aria, lo certificano le sue tante dichiarazioni, come quella dove disse di essere nuovo in politica ma non nel sostegno allo stato israeliano (consigliamo una lettura) o le recentissime dichiarazioni contro l’Iran e la sua vasta islamofobia ripetuta nel tempo (fonte 1 e fonte 2). Proprio pochi giorni fa ha pianificato un viaggio a Tel Aviv (fonte) il che ci potrebbe far preoccupare in future recrudescenze del conflitto medio-orientale ed in scenari fino ad ora attribuibili alla sua avversaria Hillary Clinton (certamente non da meno in certe pulsazioni guerrafondaie)

A pensare male pare si faccia benissimo. In tutto ciò Donald Trump appare come un Salvini d’oltreoceano, o anche una specie di tycoon Berlusconi evoluto in salsa populista, che si avvale di bassezze demagogiche per parlare alle pance dei popoli anestetizzati, senza la minima analisi geopolitica e che, sotto sotto è tale quale i suoi avversari. Come anche dimostra il fatto che il repubblicano abbia donato diversi milioni di dollari alla Fondazione Clinton (fonte) , che in teoria dovrebbe essere sua nemica giurata.

Ci sfugge in cosa esattamente Trump sarebbe meglio della Clinton. Ancor più ci sfugge il significato delle parole di Dugin, dato che l’americano ha dichiarato che sarebbe giusto abbattere i caccia russi qualora si avvicinassero ad aerei statunitensi (fonte) .

I sostenitori dei BRICS che acclamano Trump dovrebbero scorgere le premesse del candidato repubblicano, non solo infatti se la prende con la Russia e sostiene lo stato sionista, ma ha anche recentemente attaccato la Cina (fonte) , sostenendo che “bisogna impedirle di continuare a stuprare l’America”. Affermazione doppiamente stolta e populista dato che Pechino possiede la maggioranza del debito Usa, se non volesse più farsi “stuprare” che lo compri.

Anche i nazionalisti e sostenitori del paneuropeismo e i tradizionalisti dovrebbero, a nostro avviso, astenersi dall’elogiare troppo Trump. Giacché la politica statunitense con Trump diverrebbe ulteriormente invasiva nei confronti della colonia Europa, azzerando ulteriormente quel pochissimo che oramai resta. Con già 113 basi straniere, tra Usa e Nato, dislocate sul nostro territorio nazionale, regalino della “liberazione”. E la nostra società sempre più apolide, americanizzata (pochi giorni fa sono state approvate le unioni gay sulla spinta di quanto accaduto oltreoceano) e anglofona.

Piuttosto meglio un Sanders, isolazionista, progressista, per noi europei dall’altro lato dell’Atlantico. In questo modo potremmo aspirare ad un’America più debole e ad una presa sempre più allentata.

Strano che chi ha la cultura del “meno peggio” e del male minore non se ne sia reso conto.

Gianluca Vannucci

11 pensieri su “L’infatuazione destra per Donald Trump

  1. Credo che il repubblicano atipico rappresentato da Trump difficilmente sarà verso le questioni europee ed estere quel disinteressato presidente che vorrebbe far credere. Non dimentichiamo mai che le elezioni americane procedono sempre su due binari paralleli. Su uno ci si rivolge alla pancia di un popolo lobotomizzato e ci si comporta come imbonitori televisivi. Su un altro si fa la corte alle lobbies di potere più o meno occulto e potente e ci si va col cappello in mano.
    Questo per dire che tutti dicono e diranno di tutto, salvo poi dover aggiustare il tiro. E pure per un riccone come Trump sarà così

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  2. Non cedendo alla tentazione ….”trumpista” ovviamente così come non cediamo nemmeno alla tentazione “putinista”, da articoli di lettura mi pare però di capire che -al netto di quanto dice Fernando che é sacrosanta realtà circa l’accomodamento che anche il miliardario newyorkese avrà da porsi con i veri poteri “americani” che risiedono a wall street con doppio passaporto – la posizione originaria isolazionista statunitense avrebbe più chances con Trump che non con la Clinton. Certo é che la Nostra vera speranza rimane sempre un evento catartico tale in U.S.A. che toglierebbe “le guardie” dall’Europa lasciandoci veramente la piena e vera Sovranità per decidere il nostro destino.

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    • Vediamo Maurizio, perchè temo che ci siano più “rischi” con Trump che l’asse Usraeliana rialzi la china, ora che con Obama, almeno apparentemente, è ai minimi termini.

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  3. Segno dei tempi.
    Una volta erano gli stanchi e disillusi europei e americani, ad interessarsi a quello che di nuovo avveniva nell’Italia Risorta del 1922.
    Allora erano sia le elite intellettuali che le masse popolari di oltre Atlantico e di oltre Manica, a guardare verso Roma.

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  4. TRUMP, CLINTON & Company …. “il più grande spettacolo dopo il BIG BANG” … un Presidente USA resta in carica per soltanto 4 (quattro anni) … show must go on … il potere politico è solo il secondo gradino della “Piramide di Paura” … guardate ai gradini superiori fino al settimo … loro non durano quattro anni, ma sono … “eterni”.

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  5. Le elezioni vengono chiamate il Quadriennial Freak Show da coloro che negli USA hanno ben capito l’antifona.
    Trump altro non è che il Salvini di turno (o Salvini, il Trump di turno, ad abundantiam), in viaggio per i$rae£e per ottenere consensi e i soldi dell’AIPAC.

    Nulla di nuovo sotto il sole. Controllo del dissenso, si chiama.

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  6. i PRESIDENTI STATUNITENSI, AL DI Là DEI PROCLAMI ELETTTORALI VANNO GIUDICATI PER LE LE LORO AZIONI. ASPETTIAMO NEL GIUDICARE !

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  7. Trump ha dichiarato alla Convention con la comunita’ ebraica americana..che saranno rimesse in vigore le sanzioni contro l’Iran rimosse da Obama! e contro ogni armamento nucleare nel medio oriente dei nemici dell’america …che Quatar ed Arabia saudita anche loro sono e restano amici degli Usa da difendere come Israele! praticamente stessa azione geopolitica o quasi di Obama…

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    • LA messa in scena per le masse democratikamente schiavizzate si chiama neo populismo. Un miliardario protetto dal CFR, con figlia maritata a sionista della cabala statunitense. Dall’altra parte abbiamo la sanguinaria lesbica Rodham in Clinton….gioco delle parti, lo chiamano….

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  8. Trump..considera il Venezuela nemico degli USA…tanto quanto Obama quindi..anche li come sta gia avvenendo ci sara l’ennesima interferenza di sovranita sud americana! poi che sia Obama a demolire il venezuela o Trump o la Clinton poco importa!

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  9. La destra italiana al suo solito si è comportata in modo ridicolo pensando a Trump come un nuovo Duce, è solo uno dei tanti che come Berlusconi a suo tempo entrò in politica per farsi gli affari propri e gli italiani pecoroni attaccati al loro anticomunismo si bevettero le cazzate del piazzista di Arcore a cui va dato l’onore delle armi di essere stato l’ultimo presidente in Italia ad essere democraticamente eletto.

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